Mi sono trovato di fronte alla seguente situazione:
un socio-amministratore di una "S.r.l." preleva contanti, naturalmente sotto la soglia antiriciclaggio, e li registra, appunto, come prelevamento soci. Tutto ciò indipendentemente da distribuzione di utili che, seppur prodotti, vengono eventualmente distribuiti senza tener conto dei predetti prelevamenti. In pratica sono redditi puri ed in "nero" per il socio. Questo secondo la logica e la sostanza, ma da un punto di vista della legislazione fiscale, quali riflessi può avere tale comportamento ed in quale categoria di reddito andrebbero annoverati? Possono, addirittura, essere classificati quali proventi illeciti? (Anche se, sinceramente, non so quale illecito potrebbe essere rilevato).
un socio-amministratore di una "S.r.l." preleva contanti, naturalmente sotto la soglia antiriciclaggio, e li registra, appunto, come prelevamento soci. Tutto ciò indipendentemente da distribuzione di utili che, seppur prodotti, vengono eventualmente distribuiti senza tener conto dei predetti prelevamenti. In pratica sono redditi puri ed in "nero" per il socio. Questo secondo la logica e la sostanza, ma da un punto di vista della legislazione fiscale, quali riflessi può avere tale comportamento ed in quale categoria di reddito andrebbero annoverati? Possono, addirittura, essere classificati quali proventi illeciti? (Anche se, sinceramente, non so quale illecito potrebbe essere rilevato).